Bologna 15 giugno 2011 - Il rapporto annuale Iccsai 2011 (International center for competitiveness studies in the aviation industry) sulla competitività del trasporto aereo in Europa è stato presentato ieri al Marconi, che ha ospitato il convegno al quale hanno partecipato i vertici dell’aviazione civile in Italia. Nell’occasione i ‘padroni di casa’, la presidente di Sab Giuseppina Gualtieri e il direttore generale Armando Brunini, hanno presentato i dati di traffico di maggio, che per la prima volta ha superato la soglia del mezzo milione di passeggeri (505.894), con un incremento del 5,3% sullo stesso mese del 2010. I passeggeri del Marconi hanno viaggiato prevalentemente su voli internazionali (364.775), mentre i voli nazionali hanno registrato poco più di un quarto del totale (141.119): entrambe le voci sono in marcata ascesa nonostante i riflessi negativi della crisi nel Nord Africa. «Nei primi cinque mesi — ha sottolineato la Gualtieri — i viaggiatori sono stati 2.247.443 con un aumento del 15,3%».

«I dati del rapporto Iccsai — ha aggiunto — evidenziano che il Marconi, ottavo scalo italiano e 53esimo in Europa, ha scalato 18 posizioni negli ultimi 5 anni: è tra i primi 20 aeroporti in termini di crescita assoluta e il quarto in Italia per le merci». Dallo studio risulta che il Marconi si conferma al quarto posto in Italia per connettività mondiale anche per numero di aeroporti raggiungibili in giornata (394) e occupa la quinta piazza per tempo medio necessario a raggiungere una destinazione europea (400 minuti). La relazione Iccsai sottolinea che la crescita del Marconi è stata particolarmente forte nel primo trimestre 2010, con la terza più alta percentuale di passeggeri in Europa. Ma sul settore incombono gravi incertezze per finanziare lo sviluppo degli scali, come ha evidenziato il presidente dell’Enac, Vito Riggio, e siamo di fronte al cambiamento del modello delle low cost (con rotte più lunghe e utilizzo di scali primari).

«Preoccupano il gap di investimenti tra il nostro Paese ed il resto d’Europa — ha denunciato la Gualtieri — e gli ostacoli burocratici. La Sab ha impiegato, tra passaggi al Cipe e ad altri enti, ben 844 giorni per fare il contratto di programma con lo Stato. Intanto stanno cambiando i rapporti tra scali e compagnie. L’aeroporto diventa sempre più una partnership con le compagnie: noi abbiamo saputo ‘leggere’ per tempo il mercato integrando low cost e vettori tradizionali. Un modello preso ad esempio anche in Europa».