Bologna, 1 aprile 2011 - L’ex sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca è indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sul Civis, il tram su gomma a guida ottica di Bologna. L'ex primo cittadino ha subito ieri mattina una perquisizione dell’ufficio e dell’abitazione.

L'inchiesta è condotta dal procuratore aggiunto Valter Giovannini e dal pm Antonello Gustapane. Quest'ultimo ha presenziato alle perquisizioni eseguite dalla guardia di finanza. ''Le perquisizioni hanno dato esito negativo'', ha spiegato l'avvocato Guido Magnisi che difende Guazzaloca. Il legale si è detto certo "di poter avvalorare la sua totale estraneità e anche in tempi molto rapidi''. 

"Cio' che e' avvenuto mi lascia sconcertato, ma nel contempo sereno, in quanto non ho mai, dico mai, avuto nessun genere di rapporti con chicchessia inerenti alla vicenda Civis". Queste le prime parole di Guazzaloca. "Alla procura - ha aggiunto l'ex sindaco - chiedo una cosa sola: accertare in tempi brevi la verita' dei fatti". Guazzaloca fu sindaco di Bologna dal 1999 al 2004: fu eletto con una lista civica sostenuta dal centrodestra che per la prima volta nella storia cittadina sconfisse la sinistra.

L’incarico alla Leasys “e’ durato circa un mese, tra novembre e dicembre del 2004, poi mi sono dimesso e sono andato all’Antitrust”. E’ quanto aggiunge poi l’ex sindaco commentando alcune delle motivazioni per cui la Procura lo ha indagato. Quanto al presunto compenso annuale di 100 mila euro che Guazzaloca avrebbe dovuto percepire per questo incarico, l’ex sindaco replica “parliamo di niente”, spiegando che in realta’ il compenso realmente percepito e’ stato significativamente inferiore, e cioe’ corrispondente al solo mese di effettivo svolgimento del ruolo alla presidenza del cda, quindi, specifica, “poco piu’ di 8 mila euro”. 
 

 Rispetto alla questione sollevata dalla Procura circa la presunta mancanza di “competenze specifiche o esperienze professionali” per tale incarico, Guazzaloca ricorda “io ho gestito per 5 anni il Comune di Bologna che e’ un’azienda da 600 milioni di euro, una Camera di Commercio e l’Ascom di Bologna, oltre ad essere stato consigliere di Rolo Banca, quindi un incarico in una societa’ che affitta automobili non mi pare affatto sovradimensionato rispetto al mio curriculum, anzi”. L’ex primo cittadino sottolinea poi che “indicare un tram su gomma da parte dell’amministrazione non significa indicare il Civis o qualsiasi altra marca specifica. La scelta del modello e della marca spetta all’azienda appaltante e cioe’, in questo caso, ad Atc, come e’ normale che sia poiche’ ciascuno opera nell’ambito delle proprie competenze”.
 

 

GLI INDAGATI SONO OTTO

Gli indagati sono in totale otto, tutti accusati di corruzione; tra loro, oltre a quattro legali rappresentanti di Irisbus (l'azienda che nel 2004 si aggiudico' il progetto per la realizzazione del tram), ci sono l'ex presidente del cda di Atc, Maurizio Agostini e i consiglieri Claudio Comani e Giovanni Vestrucci, tutti e tre nominati da Guazzaloca nel board dell'azienda.

L’accusa di corruzione e’ contestata all’ex sindaco di Bologna, Giorgio Guazzaloca, ai tre uomini da lui inseriti nel cda di Atc (Maurizio Agostini, Claudio Comani, Paolo Vestrucci) e ai due dirigenti Irisbus che ricoprirono la carica di legali rappresentanti all’epoca dell’aggiudicazione del Civis (il primo resse Irisbus tra il 2002 e il 2004, il secondo dal 2004 fino al 2007). Per questi sei c’e’ anche l’accusa di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. L’accusa di inadempimento di contratto in pubbliche forniture, invece, e’ rivolta solo ai quattro dirigenti Irisbus: tra loro ci sono i due che sono accusati anche di corruzione e poi i loro successori, saliti al ruolo di legali rappresentanti dal 2007 ad oggi. La Procura aveva gia’ mosso quest’accusa ai dirigenti Irisbus nel dicembre scorso, quando scattarono i sequestri a sei mezzi Civis utilizzati per le prove su strada del nuovo tram a guida ottica. Quest’accusa si riferisce al fatto che alla data del 12 giugno scorso, giorno fissato per la consegna delle opere e dei veicoli, Irisbus era inadempiente nei confronti della committente Atc (i lavori per la realizzazione del Civis sono ancora in alto mare). 

 

LA PRESIDENZA DI LEASYS E' LA 'CHIAVE DI VOLTA'

Poco dopo la fine del mandato da sindaco di Bologna, Giorgio Guazzaloca fu nominato presidente del cda della Leasys, societa' di leasing che fa parte del gruppo Fiat in cui rientra anche la torinese Irisbus, cioe' l'azienda che nel 2004 si aggiudico' il progetto per la realizzazione del tram Civis. Un incarico ricompensato con 100.000 euro netti all'anno piu' benefit per cui Guazzaloca "non aveva nessuna competenza specifica o esperienza professionale": la nomina era a tempo indeterminato, anche se poi l'ex sindaco la mantenne solo per un paio di mesi prima dell'approdo all'Antitrust. E' questo il principale elemento a supporto dell'ipotesi di corruzione che la Procura di Bologna contesta a Guazzaloca, perquisito stamattina nell'ambito dell'inchiesta sul Civis. In mattinata sono state svolte anche altre perquisizioni, a Bologna e Torino.

Gli inquirenti sono arrivati a ipotizzare la corruzione mettendo in fila una serie di elementi sospetti: l'accelerazione sul progetto Civis negli ultimi mesi di mandato di Guazzaloca, il netto rifiuto che Atc oppose alla Provincia (che invece aveva chiesto di vedere degli atti prima di procedere con l'approvazione definitiva), le mancate verifiche sul progetto di cui ritengono responsabili alcuni 'guazzalochiani'; e infine l'incarico arrivato a fine mandato, oneroso, per cui Guazzaloca era impreparato a detta dei pm.

Per gli inquirenti "il quadro indiziario e' valido". A parlare e' lo stesso procuratore capo Roberto Alfonso: "L'indagine andava avanti da molto tempo, sono state sentite tantissime persone e acquisiti tanti documenti. Alcuni di questi documenti ci hanno dato conto di un incarico ricevuto da Guazzaloca da una ditta inserita nello stesso gruppo societario che aveva venduto il Civis”. La societa’ e’ la Leasys e si occupa di noleggio di flotte aziendali (auto, furgoni e camion), partecipata al 49% da Enel e al 52% da Fidis (a sua volta partecipata al 100% dalla Fiat). Guazzaloca fu nominato presidente del cda nel novembre 2004 e vi rimase due mesi. Si tratto’ di “un incarico - prosegue Alfonso - per cui riteniamo che Guazzaloca non avesse nessuna competenza specifica o esperienza professionale in proposito. Una volta accertato quest’incarico e visto l’ordine cronologico, ci siamo resi conto che la ditta faceva parte del gruppo che aveva venduto il Civis. Questo ci ha indotto a fare approfondite verifiche”, spiega il procuratore capo ricostruendo lo svolgimento delle indagini.

Fino alla svolta di oggi l'inchiesta vedeva indagati per inadempimento di contratti di pubbliche forniture i quattro legali rappresentanti della Irisbus. L'ipotesi di reato derivava dal fatto che al 12 giugno 2010, data fissata per la consegna delle opere e dei veicoli, la societa' era risultata inadempiente nei confronti del committente, l'Atc di Bologna.

 

IL LEGALE: 'LA FIAT NON C'ENTRA NULLA'

Non c’entra nulla la Fiat o il Civis nell’incarico che Giorgio Guazzaloca ebbe come presidente del Cda di Leasys: quell’incarico lo ebbe da Piero Gnudi, allora presidente di Enel, che partecipa a Leasys. A spiegarlo e’ il difensore dell’ex sindaco di Bologna, l’avv. Guido Magnisi. "La societa’ al centro della vicenda e’ la Leasys spa - ha puntualizzato Magnisi - partecipata al 48% da Enel e al 52 da Fidis servizi finanziari spa, che e’ a sua volta partecipata al 100% da Fiat auto. Non c’entra assolutamente in questa vicenda Fiat auto, perche’ Guazzaloca, concluso il mandato da sindaco, fu contattato da Gnudi, su un piano personale che esula totalmente dalla Fiat, per l’incarico in Leasys che si doveva esaurire nel corso di molti anni per un totale di 100.000 euro annui, ma che in realta’ Guazzaloca dopo due mesi abbandono’ perche’ ebbe un ben piu’ remunerativo e prestigioso incarico di Authority. E che l’incarico con Leasys nasce un contatto gestito da Gnudi come Enel, oggi e’ stato ritrovato nei documenti. E quando Guazzaloca si e’ dimesso informo’ lo stesso Gnudi. In poche parole il contatto si e’ realizzato con Gnudi su un piano di conoscenza personale e si e’ esaurito con Gnudi".

 

AGOSTINI: 'ACCUSE INFONDATE'

"Male non fare, paura non avere". Per questo, l'ex presidente di Atc, Maurizio Agostini, si dice "sereno" di fronte alle accuse di corruzione e falso mosse nei suoi confronti dalla Procura di Bologna nell'ambito dell'inchiesta sul Civis. "Non so di cosa parliamo. Certo e' una bella scocciatura", ammette l'ex numero uno dell'azienda pubblica di trasporti di Bologna (sostituito nel 2005 da Francesco Sutti, nominato da Sergio Cofferati), convinto che anche che le ipotesi di reato contestate a Giorgio Guazzaloca siano "inverosimili". Di certo, aggiunge, "e' opportuno indagare sul perche' il Civis non stia funzionando. Quando sono uscito da Atc ero convinto di aver lasciato un progetto bene avviato e in salute. Quindi, al di la' del nostro caso, se c'e' un problema bisogna indagare". Agostini dice anche di "non aver mai sentito fino ad oggi i pm", che lo hanno convocato per il 14 aprile. "Sono stupito - confida - ma le accuse non infondate".

 

IRISBUS: "RESPINGIAMO OGNI ACCUSA"

La società Iveco Irisbus "respinge ogni accusa". "Al riguardo - si legge in una nota - va precisato che la nomina di Guazzaloca a Presidente del Consiglio di Amministrazione di Leasys, avvenne su indicazione dell’allora socio di minoranza di detta società e come consentito dagli accordi in essere. L’incarico fu di breve tempo. Irisbus confida che l’approfondimento dell’indagine dimostrerà la correttezza del proprio operato. Irisbus riconferma la propria determinazione nell’adempiere ai propri impegni contrattuali per la messa in opera del sistema di trasporto a guida vincolata in corso di realizzazione a Bologna in cooperazione con il committente e gli enti locali. La società deplora il fatto che la diffusione incontrollata delle notizie di oggi si sia ancora una volta tradotta in una lesione del tutto ingiustificata della sua reputazione e di suoi prodotti".

 

GNUDI: "ERA LA PERSONA GIUSTA"

Il presidente dell'Enel, Piero Gnudi, precisa che "con la decisione di dismettere la quota di Leasys in portafoglio ad Enel, pari al 49%, e' stata assunta anche la determinazione di affidare la presidenza ad una personalita' esterna".
La scelta "e' caduta su Giorgio Guazzaloca che, per esperienza e curriculum, era adatto a ricoprire tale ruolo. Giova inoltre rilevare- prosegue Gnudi- che Guazzaloca ha assunto l'incarico l'8 novembre 2004 e lo ha ricoperto per meno di due mesi fino al 5 gennaio 2005. Il contratto per la cessione da parte dell'Enel della partecipazione in Leasys a Fiat, e' stato poi firmato il 30 settembre 2005 e la cessione- chiude il presidente Enel- e' avvenuta, dopo l'autorizzazione dell'Antitrust, il 30 novembre dello stesso anno".