Bologna, 18 marzo 2011 - Dopo l’ex sindaco Giorgio Guazzaloca, oggi pomeriggio i magistrati che a Bologna indagano sul Civis hanno convocato l’ex presidente della Provincia, Vittorio Prodi, in carica al tempo dell’aggiudicazione del progetto. Prodi e’ arrivato in piazza Trento e Trieste a bordo della sua bicicletta intorno alle 15, per andarsene un paio d’ore dopo.

Lo hanno ascoltato il pm Antonello Gustapane, titolare dell’inchiesta sul Civis (aperta per abuso d’ufficio e frode in pubbliche forniture) e il procuratore aggiunto Valter Giovannini, oltre ad alcuni ufficiali della Gdf. Davanti ai magistrati, Prodi ha ricostruito i mesi precedenti l’aggiudicazione del progetto per la realizzazione del Civis, ricordando la contrarieta’ della Provincia e il ripetuto tentativo di fermare l’ok definitivo, a cavallo tra la fine del 2003 e l’inizio del 2004. Atc fece muro e non lo permise e cosi’ Palazzo Malvezzi, subito dopo l’approvazione definitiva, presento’ ricorso al Tar.

Nello specifico, Prodi ha ricordato che i tecnici della Provincia (parte in causa come il Comune di Bologna) avevano dei dubbi sul fatto che il progetto che stava per essere approvato presentasse difformita’ rispetto al capitolato datato 2002 e, dunque, fosse necessario una ulteriore Via (Valutazione di impatto ambientale). Per questo, Prodi in quel periodo invio’ due diffide al presidente del Cda di Atc, Maurizio Agostini, chiedendo di avere accesso agli atti per verificare e integrare la Via. Da Atc arrivo’ un diniego formale il 30 gennaio 2004, motivato col fatto che la Provincia non avesse diritto all’accesso fino all’approvazione definitiva. Le carte arrivarono in Provincia solo pochi giorni l’aggiudicazione definitiva (del 14 febbraio 2004). La Provincia ando’ al Tar. 

La ricostruzione di Vittorio Prodi, oggi pomeriggio, ha toccato tutti questi punti. L’opposizione di Palazzo Malvezzi non era una novita’, in Procura ne avevano gia’ parlato i due consiglieri che sedevano nel Cda di Atc su nomina della Provincia e che, proprio in linea con i dubbi di Palazzo Malvezzi, votarono contro il giorno dell’aggiudicazione. Prodi, pero’, ha anche ricordato che le diffide che invio’ ad Agostini vennero inviate per conoscenza anche al sindaco di Bologna, Guazzaloca, e a quello di San Lazzaro, Aldo Bacchiocchi. Ebbene, Guazzaloca al tempo sedeva nell’apposito Consiglio di vigilanza (creato al tempo della firma dell’accordo di programma per la realizzazione del Civis, nel 2002) che aveva il compito di risolvere eventuali controversie tra enti. Ricevette copia delle diffide firmate da Prodi, ma non fece nulla.

-Nell’audizione di oggi, poi, c’e’ stato spazio anche per ricordare che fine ha fatto il ricorso al Tar presentato da Palazzo Malvezzi subito dopo la firma definitiva del progetto per la realizzazione del Civis. Qualche mese piu’ tardi, nell’autunno 2004, quando nel frattempo le Giunte comunali e provinciali erano cambiate, fu necessario rimettere mano all’accordo di programma perche’, dopo l’adozione del progetto per la metrotramvia, anche il progetto del Civis doveva subire qualche modifica. Il nuovo accordo di programma venne firmato nel novembre del 2004 da Atc, Sergio Cofferati e Beatrice Draghetti. Quest’ultima, in quell’occasione, si impegno’ a ritirare il ricorso presentato al Tribunale amministrativo dal suo predecessore.