Studenti in corteo contro il governo, traffico in tilt e vernice contro Tper e i passanti

Tre cortei paralizzano la città: viali bloccati a Porta Santo Stefano, vernice contro il botteghino Tper di via Marconi e contro le persone in fila (FOTO - VIDEO 1 - VIDEO 2)

Il corteo degli studenti contro il Governo a Bologna (foto Schicchi)

Il corteo degli studenti contro il Governo a Bologna (foto Schicchi)

Bologna, 10 ottobre 2014 - Partito poco dopo le 9 da piazza XX Settembre a Bologna (VIDEO), il corteo guidato dal collettivo Cas è arrivato sui viali dove ha bloccato il tratto che da via Irnerio porta a Porta Santo Stefano (VIDEO). Poco più di un centinaio gli studenti (FOTO) delle superiori che manifestano, dietro lo striscione "Io non ci sto", lanciando dal megafono slogan contro il Governo Renzi e la sua riforma della scuola. "Contro lo sfruttamento a scuola e al lavoro", ripetono i ragazzi, che hanno fatto una sosta davanti alla sede della Casa editrice Zanichelli, contestando "questi speculatori che fanno spendere alle nostre famiglie meta' dello stipendio per libri che usiamo solo un anno". Slogan anche contro le forze dell'ordine e solidarieta' ai collettivi Hobo e Taksim, sgomberati nei giorni scorsi.  

Prima di chiudere la manifestazione ai Giardini Margherita, i ragazzi del Cas hanno appeso uno striscione alla vetrina del concessionario Lamborghini, all'incrocio tra i viali e via Murri, "contro la scuola-azienda e contro le aziende a scuola, che cercano carne fresca da portare al macello", hanno urlato i ragazzi al microfono. Ne è nato subito un diverbio col titolare della concessionaria: "Togliete subito quella roba, questa è proprietà  privata e io sto lavorando". I ragazzi gli hanno risposto: "Tu un lavoro sicuro ce l'hai, noi non abbiamo un futuro perché lo Stato non ci dà niente. Al massimo faremo lo spazzino o lo spacciatore". E il venditore replica: "Il futuro ve lo create voi, invece di stare in giro a perdere tempo". I ragazzi del Cas si sono poi riuniti al corteo che stava entrando ai Giardini Margherita.

L'altro corteo, partito invece da piazza San Francesco e organizzato dal collettivo studenti medi autorganizzati è partito da Piazza San Francesco alle 9, 30. dopo aver imboccato via Marconi è arrivato  al botteghino Tper dove i ragazzi hanno lanciato sacchetti di  polvere e vernice colorata sporcando sia le persone in fila che il botteghino stesso per protestare contro il caro biglietto. Arrivati davanti alla Deutsche Bank hanno lanciato sacchetti di vernice prima in cielo poi verso la banca. Alle pensiline degli autobus di via Marconi hanno quindi lasciato scritte contro il caro libri a "favore della scuola per tutti". Ora da via Indipendenza sono arrivati in piazza del Nettuno dove si sono incontrati con i Cobas e il comitato per la scuola pubblica.   

Intanto il terzo corteo formato dagli studenti medi e della rete degli studenti di Bologna partito alle 9.30 da via Rizzoli per percorrere le strade del centro cittadino e manifestare contro le riforme previste da Matteo Renzi per la scuola pubblica si è mosso dalle Due Torri verso via Castiglione, unendosi ai ragazzi del liceo Galvani e deviando poi per via Cartoleria, per giungere infine in piazza Santo Stefano. In testa al corteo, uno striscione con la scritta "No patto scuola no jobs act #il futuro siamo noi". "Ogni anno sentiamo di riforme che parlano di tagli, ci siamo stufati di sentirci dire che non ci sono piu' soldi", urla al megafono un rappresentante della rete degli studenti, "non vogliamo le aziende dentro le scuole. I ragazzi sono senza professori, i muri crollano, e Renzi cosa fa? Cancella l'articolo 18". "Siamo pieni di problemi e non ci aiuta nessuno, ma dobbiamo farci sentire perché senza noi studenti e senza istruzione pubblica l'Italia non va avanti" , e il messaggio collettivo lanciato dagli studenti. 

All'alba gli universitari del gruppo Link hanno murato l'ingresso della sede di Ergo, l'azienda regionale per il diritto allo studio: sacchi di spazzatura davanti al portone, con lo striscione: "Unibo mi costi un sacco". Per protestare, dicono gli studenti, contro "una situazione di crisi e di mancanza di risorse per il diritto allo studio, nonostante le nostre tasse universitarie".  “Con quest’azione – dichiara Irene Ricciuti, portavoce di Link Bologna – vogliamo denunciare la carenza delle politiche regionali per il diritto allo studio".