Bologna, 26 giugno 2015 - O risarcirà i condomini che ha truffato portandosi via i loro soldi, oppure andrà in carcere. Non ha troppe scelte Sergio De Candia, il protagonista del primo caso di amministratore di condominio ‘infedele’ venuto alla luce, otto anni fa, sotto le Due torri. Il 18 giugno, infatti, e’ arrivata la conferma definitiva della sua condanna a un anno e quattro mesi di reclusione arrivata in appello il 16 maggio del 2014, in relazione alla maxi truffa perpetrata ai danni di due condomini in zona Barca, che gli mossero causa assistiti dall’avvocato Alessandro Murru della Federconsumatori.
Quel verdetto, confermato ora in terzo grado, prevedeva il versamento di una provvisionale a favore di uno dei due condomini costituitisi parte civile (l’altro ha preferito l’azione civile), pari a euro 65.000 con la concessione della sospensione condizionale della pena solo se entro il termine di 90 giorni dal passaggio in giudicato della sentenza avesse provveduto al saldo delle somme dovute. Per cui, se entro tre mesi non pagherà i 65.000 euro, per lui si apriranno le porte del carcere. “Anche se si è di fronte a risultati importanti e concreti, il risultato ottenuto non fa integrale giustizia delle tensioni e delle preoccupazioni di tante famiglie che in quel lontano periodo si trovarono in una situazione di raggiro con rilevanti ricadute economiche sui redditi famigliari”, afferma il presidente di Federconsumatori Bologna, Maurizio Gentilini. “Anche per questo- prosegue- l’associazione continuerà in tutte le sedi previste a sostenere la ragioni dei cittadini consumatori coinvolti nei tristi avvenimenti”.
Quello arrivato in Cassazione non è l’unico procedimento in cui è incappato De Candia. Nel 2012 patteggiò un anni e sei mesi, senza concessione della sospensione condizionale della pena (più il pagamento delle spese processuali e alle spese di costituzione di parte civile) per aver truffato circa 15 condomini a Bologna. Dopo il caso di De Candia, a Bologna altri quattro amministratori ‘infedeli’ sono stati rinviati a giudizio e condannati per fatti identici e altri due procedimenti penali stanno per chiudersi in primo grado (contro Paola Pani e Natalini Rodolfo). (Fonte Dire)