Ascoli, 6 ottobre 2016 - «Tutti i danni saranno interamente risarciti» e «sarà ricostruito l’intero sistema edilizio di quel territorio», seconde case incluse. Lo ha detto il commissario del governo Vasco Errani illustrando in commissione ambiente alla Camera il decreto legge per la ricostruzione post sisma e allontanando l’ipotesi che la ricostruzione delle seconde case venga finanziata al 50 per cento. «Il decreto è pronto – ha sottolineato Errani – e la prossima settimana sarà approvato. La scelta di fondo del governo è assicurare tutte le risorse necessarie per la ricostruzione». E proprio su questo fronte, il commissario ha garantito che «tutti i danni saranno interamente risarciti nelle aree individuate dal governo d’intesa con il commissario e le regioni. Ovviamente – ha aggiunto – tutti questi danni devono essere accertati tramite le schede Aedes: risarciremo tutto ma con puntuale verifica del danno correlato al terremoto del 24 agosto». Quanto alle seconde case, il governo ha optato per una «scelta radicale: ricostruiremo – ha spiegato Errani – l’intero sistema edilizio. Se decidessimo di non finanziare quelle realtà, non potremmo parlare di ricostruzione».
La decisione di intervenire anche sulle seconde case, ha spiegato Errani, è strettamente connessa alla particolarità del territorio, dove vi è una «percentuale altissima, vale a dire il 70% del patrimonio abitativo, di quelle che vengono chiamate seconde case ma che in realtà sono case di famiglia, che rappresentano l’identità delle persone, sono intrinsecamente collegate al territorio e sono una parte importante della rete economica e sociale del territorio». Ecco perché se non si finanzia questa realtà, non c’è ricostruzione. Il decreto conterrà anche i criteri con cui si dovrà ricostruire, che riguarderanno anche le imprese: per quanto riguarda gli edifici pubblici, dovrà esserci un totale adeguamento alla normativa antisismica; per i beni culturali, invece, si procederà «al massimo miglioramento sismico al netto della conservazione e della tutela del bene». Quanto agli edifici privati che non hanno subito danni irreversibili, ha spiegato Errani, si dovrà procedere ad un «rafforzamento sismico» non inferiore al 65% e fino all’80%. «Un terremoto 6.0 – ha ribadito – non deve produrre crolli o collassi delle strutture, questo è il concetto base».
Sulla questione della ripresa economica, il Commissario ha garantito che nel decreto ci saranno «diversi interventi» per consentire di ripartire immediatamente: «La nostra sfida è evitare che imprese, artigiani, anche negozi o forni, decidano di delocalizzare. Verrà dato un sostegno immediato, una sorta di prestito d’onore con un finanziamento a tasso zero e con tempi d’ammortamento lungi, per consentire investimenti di qualità e impedire che le impresse in difficoltà per ragioni di credito si trovino in condizioni di non potere ripartire».