Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), 24 agosto 2017 - "Il futuro è nelle nostre mani, non in quelle dei politici, è nella forza di coesione, nel coraggio di superare differenze e rivalità". Lo ha detto il vescovo di Ascoli Giovanni D'Ercole nell'omelia durante la messa in suffragio delle vittime del terremoto del 24 agosto 2016 (FOTO e VIDEO) che si è svolta nella nuova chiesa in legno del villaggio delle casette di Pescara del Tronto e a cui hanno partecipato la presidente della Camera Laura Boldrini (FOTO) e il ministro dell'Interno Marco Minniti. "Dobbiamo offrire - ha aggiunto il vescovo - l'immagine di un popolo che si batte per una ricostruzione rapida e sicura".
"Il tempo corre veloce e ci trasporta; riprende la vita anche se nulla è più come prima" ha aggiunto monsignor D'Ercole nell'omelia della messa. Citando il Vangelo, ha poi affermato "beati gli afflitti perché saranno consolati", rivolgendosi a chi nel crollo delle case ha "perso familiari e mai nessuno potrà ridarveli su questa terra. Rimane un vuoto che solo in parte possiamo colmare con il nostro affetto, ma la forza della fede mantiene ardente la tenue fiaccola della speranza".
E ancora: "Le difficoltà sono ancora tante, il terremoto fa parte del respiro vitale della terra e noi dovremo sempre tenerne conto, ragionarci seriamente e non permettere che ogni piccola scossa, come è avvenuto altrove (a Ischia, ndr) proprio in questi giorni, produca danni vitali e decessi". "Purtroppo a pagare - ha aggiunto - è spesso proprio chi non c'entra, per questo è bene che chi conta, chi assume democraticamente responsabilità civili al servizio della comunità, sappia compiere sino in fondo il proprio dovere senza cedimenti, compromessi e parzialità".
"Mi auguro che presto possa anche partire la ricostruzione della chiesa di San Pietro e Paolo, che abbiamo chiesto di inserire nel primo stralcio della ricostruzione. Ricostruirla - ha sottolineato il vescovo - non toccherà alla Diocesi bensì al Ministero del Beni culturali: noi non ci stancheremo di pungolare giorno per giorno i responsabili".
Il momento più toccante alla fine della messa, quando il parroco don Nazzareno Gaspari ha ricordato la vittima più giovane, Marisol Piermarini, morta ad appena 20 mesi tra le macerie di una casa di Pescara. "Ieri è venuta la zia e ci ha dato un biglietto - ha raccontato il religioso -, c'era scritto 'Marisol ci è stata data come un piccolo fiore che abbiamo amato per i suoi sorrisì. Il vescovo di Ascoli mons. D'Ercole l'ha paragonata ad una bambola sorridente. Ed è così che ci piace pensare tutti i nostri cari perduti, in Paradiso e sorridenti".
Don Nazzareno ha ringraziato le autorità e le istituzioni: "Li sentiamo come fratelli e ci aiutano, ci aiutano e condividono il nostro dolore. È questo il senso della loro presenza qui oggi. In questo modo - ha concluso - ci aiutano a farlo sentire più leggero".
Alla cerimonia erano presenti 1.200 persone tra parenti delle vittime, sfollati e residenti del paese, oltre ad autorità civili e militari, parlamentari ed esponenti della società civile del volontariato. Con loro anche il commissario dimissionario alla ricostruzione Vasco Errani e l'ex capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Tra le autorità sono presenti anche il presidente della Regione Luca Ceriscioli, il sindaco di Arquata Aleandro Petrucci e il sindaco di Amatrice Pirozzi.
Boldrini, prima della messa, ha incontrato i comitati degli sfollati, che l'hanno accolta con un mazzo di fiori e molti abbracci. E pure al termine della funzione si è trattenuta con loro. Il ministro Minniti, invece, è ripartito subito dopo la messa senza fare dichiarazioni ai giornalisti.
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