Ascoli Piceno, 25 ottobre 2017 - Troppi profughi. Questo in estrema sintesi il pensiero del sindaco di Ascoli, Guido Castelli, il quale, dopo lo stupro denunciato da una ragazzina di 13 anni, prende carta e penna e scrive al prefetto. “Dopo i gravi abusi consumatosi nei giardini pubblici – afferma nella lettera -, il sistema pubblico deve curarsi di alleggerire le tensioni che rischiano di turbare quella coesione sociale che ha sempre garantito la nostra città”.
Bisogna “ridurre significativamente il numero dei richiedenti asilo ospitati in città”, chiede Castelli al rappresentante del Governo, perché “negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un incremento che ha generato un senso diffuso di insicurezza”. Il primo cittadino si riferisce in particolar modo all’area dove la tredicenne ha raccontato di essere stata “violentata a turno” da due profughi nigeriani di 20 e 21 anni, che sono stati arrestati per violenza sessuale su minore.
Nella zona “tra i giardini di corso Vittorio Emanuele e la stazione ferroviaria – denuncia il sindaco - si registrano concentrazioni e bivacchi di richiedenti asilo che vanno necessariamente monitorati”. Castelli spiega che “la stessa Start Spa riferisce di un aumento esponenziale del grado di insicurezza percepito dagli utenti che frequentano le corse da e per la zona di San Marco”.
Serve, quindi, “un esame approfondito di tutte le iniziative di controllo e prevenzione da adottare nell’area in cui si è consumato il delitto e nelle zone limitrofe”. Allo scopo, il primo cittadino chiede al prefetto la “convocazione d’urgenza di un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica”.