San Benedetto del Tronto (Ascoli), 15 luglio 2017 - Potrebbe essere stato un attacco di panico a costare la vita a Francesca Galazzo, la mamma di 27 anni precipitata da un'altezza di 20 metri da un'attrazione del Luna Park di San Benedetto e morta pochi minuti dopo la caduta. Insomma la giovane mamma morta venerdì notte potrebbe esseresi sganciata da sola. E' quanto si apprende dalle prime testimonianze ma è un'ipotesi ancora da verificare.
AGGIORNAMENTO - "Francesca precipitata perché si è aperto il roll bar di sicurezza"
L'inchiesta della magistratura di Ascoli stabilirà, invece, se non ha funzionato il dispositivo di sicurezza al quale la donna era stata agganciata prima che l'attrazione venisse messa in moto. "L'abbiamo vista scivolare dalla capsula con i piedi in avanti e cadere nel vuoto". Questo hanno riferito alcuni testimoni sentiti nell'immediatezza del tragico incidente sulla giostra 'Sling Shot' (in italiano 'fionda'). La donna, 27 anni, era nella capsula, che può ospitare due persone, con un'amica che però non è stata in grado di ricostruire la dinamica dell'incidente.
Il titolare alla polizia ha riferito che lo Sling Shot era stato collaudato ai primi di giugno e non si capacita di come entrambi i sistemi di sicurezza di cui è dotato abbiano potuto cedere contemporaneamente. In segno di lutto il luna park resterà chiuso.
La capsula gravitazionale viene lanciata ad alta velocità verso l'alto da corde elastiche agganciate alla sommità di due pali laterali e compie ulteriori evoluzioni durante il minuto previsto, compresa la rotazione su se stessa, ribaltandosi e generando, secondo chi ha sperimentato l'attrazione, una sensazione di confusione. Probabile, insomma, che l'amica della donna non si sia resa conto di cosa stesse avvenendo.
La 27enne sarebbe caduta sulla piattaforma sottostante (nei pressi della quale ci sono ancora tracce minime di sangue) quando la capsula, dopo aver raggiunto la quota massima di altezza, stava riscendendo verso il punto di partenza. Il commissariato di polizia di San Benedetto trasmetterà gli atti relativi ai primi accertamenti (testimonianze e fotografie dello stato dei luoghi) al sostituto procuratore di Ascoli Piceno Mara Flaiani, che coordina l'inchiesta sulla disgrazia, volta ad accertare se siano stati rispettati tutti i presidi di sicurezza in materia di parchi di divertimento. Si cercano anche filmati amatoriali di persone presenti che potrebbero aver ripreso i momenti dell'incidente.
La ragazza lascia un figlio di due anni e mezzo. La giostra è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Ascoli e sul posto sono arrivati gli uomini della Scientifica, il medico legale e il magistrato che indaga sull'incidente.
"C'è un'indagine in corso della magistratura che cercherà di fare luce su quanto avvenuto la notte scorsa e capire perché una giovane madre di 27 anni ha perso la vita". Queste le parole del sindaco di San Benedetto del Tronto Pasqualino Piunti nel commentare la morte di Francesca Galazzo. "In questo momento prevale solo il dolore e la vicinanza verso questa ragazza, verso il figlio che lascia e verso tutta la sua famiglia. È una tragedia immane - aggiunge Piunti - che ha colpito tutta la comunità di San Benedetto, attonita di fronte a un lutto così grave".
COME FUNZIONA. L'attrazione sulla quale era salita Francesca funziona come un'enorme fionda, che è poi la traduzione del suo nome, 'Slingshot'. In alcune di queste attrazioni, i passeggeri vengono 'sparati' ad oltre 160 chilometri orari e a un'altezza di oltre 100 metri.
IL PRECEDENTE La giostra estrema 'sling shot' su cui ha perso la vita Francesca Galazzo nel luna park di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), aveva fatto già un'altra vittima il 26 aprile 2010. Laura Cristofoletto, 46 anni, originaria di Trento ma residente a Treviso, era morta verosimilmente per infarto durante il lancio della capsula nel parco tematico dell'Italia in miniatura di Rimini. Lo 'sling shot', un'attrazione a metà tra una catapulta e una fionda, è capace di 'sparare' la cabina a 55 metri di altezza in un secondo. La donna aveva gridato, poi, quando era tornata a terra, era boccheggiante. Inutili i tentativi di rianimarla. La donna era una maestra di judo.