San Benedetto del Tronto (Ascoli), 17 luglio 2017 - E' iscritta nel registro degli indagati la titolare dello Sling Shot, la giostra del Luna Park di San Benedetto del Tronto dalla quale lo scorso 14 luglio è precipitata e morta Francesca Galazzi, 27 anni, madre di un bambino di 2 anni.
Un atto soprattutto a garanzia della stessa donna, G. M, indagata di omicidio colposo, che avrà quindi modo di essere rappresentata da un perito in occasione dell'autopsia che verrà affidata domani in tarda mattinata al medico legale Giuseppe Sciarra che la eseguirà nel pomeriggio.
L'avviso è stato notificato anche ai familiari della giovane vittima che nomineranno un medico legale in loro vece.
Oggi il sostituto procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno, Marina Flaiani, nominerà anche la commissione che dovrà eseguire controlli sulla giostra. Va scoperto come è perché entrambi i sistemi di protezione della Sling shot (fionda), si sono aperti catapultando nel vuoto la giovane donna che, precipitando da circa 20 metri d’altezza è deceduta sul colpo. Ieri il medico legale, Claudio Cacaci, che ha eseguito la ricognizione esterna della salma, ha riferito al magistrato titolare dell’inchiesta: il decesso è avvenuto sul colpo a seguito di politrauma.
La giostra è sotto sequestro, la polizia scientifica ha scattato centinaia di foto sulla macchina maledetta, sulle cinture di sicurezza, sui roll bar, tutta documentazione che serve all’inchiesta. All’interno della Capsula gravitazionale, Francesca era salita con la sua amica, Maria Sole, che è ancora sotto shock dopo aver vissuto quella terribile esperienza. "Urlavamo per esorcizzare la paura. Francesca diceva ‘sto volando, sto volando’.
Intanto, si fa sentire - tramite i loro avvocati - anche la famiglia di Francesca Galazzi. "La perizia sullo Sling Shot è fondamentale per capire perché i sistemi di sicurezza non hanno funzionato, ma proprio per questo chiediamo alla Procura che l'attrazione sequestrata sia nel frattempo rimossa dal luna park di San Benedetto, dove è stata lasciata, e portata altrove", chiede l'avvocato Enrico Sciarroni che assiste la madre di Francesca. Anche il padre e il fratello si sono affidati a un legale, l'avvocato Enrico Pompei.
I due penalisti parteciperanno domani all'autopsia che il pm di Ascoli Piceno Mara Flaiani ha disposto sul cadavere della ragazza affidandola al medico legale Giuseppe Sciarra; non nomineranno un perito, cosa che faranno invece per la consulenza tecnica. "Voglio ribadire innanzitutto che Francesca non ha avuto una crisi di panico mentre era nella capsula e non è stata lei a sganciare, né volontariamente né involontariamente le protezioni, ammesso e non concesso che fosse possibile a un passeggero. Bisogna capire perché il roll bar e la cintura non hanno funzionato e se i problemi di bilanciamento sono stati superati davvero dopo che l'addetto, prima di avviare la giostra, ha fatto scambiare di posto Francesca e la sua amica", conclude Sciarroni.