Ascoli, 27 marzo 2017 – «Ci si dimentica che qui ci sono stati in pochi mesi ben 9 terremoti superiori al quinto grado Richter: trovo sterile e avvilente che in questo Paese poi si vada a cercare di chi sono le colpe. Le scelte sono state fatte in un determinato contesto, ma le scosse del 26 e 30 ottobre, del 18 gennaio hanno scardinato il quadro».
Parole del capo della polizia, Franco Gabrielli, che ad Ascoli ha ricevuto la cittadinanza onoraria conferita alla Polizia di Stato per l’attività svolta durante il terremoto. «Fino a quando argomenti della protezione civile e della sicurezza apparterranno al novero di bassa bottega, o per vincere le elezioni, non andremo lontano» ha aggiunto Gabrielli.
«Su questi temi si devono raccogliere comunità e istituzioni. Il conferimento della cittadinanza lo intendo in questo senso, e per me è un onore essere qui». Un attestato di civica benemerenza è stato consegnato ai familiari del sovrintendente Santo Megna, della Questura di Vicenza, morto mentre era in servizio ad Ascoli.
Ma Gabrielli ha anche stigmatizzato apertamente l’assenza dei rappresentanti dei carabinieri e della Guardia di Finanza alla cerimonia: «Io sono anche il direttore generale della Pubblica sicurezza – ha detto Gabrielli nel suo intervento ad Ascoli – e quelle due sedie vuote davanti a me sono un gesto che dovrà essere chiarito, anche se al momento non so di chi siano le responsabilità e quali siano le motivazioni. Non finirà qui».