Ascoli Piceno, 21 aprile 2013 - Taglio del nastro, ieri pomeriggio, al Forte Malatesta, della mostra monografica 'Gianfranco Notargiacomo. A grandi linee. Opere dal 1971 al 2013'. Curata dal direttore dei musei civici, Stefano Papetti, e dalla storica dell'arte, Mariastella Margozzi, l'esposizione è stata realizzata dal Comune di Ascoli e si avvale dei patrocini della Presidenza della Repubblica e del Ministero per i beni e le attività culturali, con il supporto della Regione Marche.
E' stata inoltre resa possibile anche grazie al generoso sostegno di 'Piceno Gas Vendita'. Presente all'inaugurazione lo stesso artista romano, Gianfranco Notargiacomo. 'Ce l'ho messa tutta - dice - per farla al meglio delle mie possibilità. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno collaborato all'allestimento'. In mostra nelle stanze del Forte, oltre cinquanta opere provenienti da musei (Gnam e Macro di Roma, pinacoteca di Jesi), istituzioni pubbliche (Collezione del Mae Farnesina) e da collezioni private. 'L'esposizione - dice Stefano Papetti - è stata allestita nel luogo deputato a quelle di arte contemporanea. Nell'ambiente più adatto a questo genere di opere. L'idea di Notargiacomo di realizzare una mostra monografica qui gli venne in occasione dell'inaugurazione del Forte con i 250 dipinti della collezioni Fiocchi, tra i quali c'era anche uno suo. Il titolo 'a grandi linee' - continua il direttore dei musei ascolani - è quanto mai efficace nell'indicare che l'esposizione, pur concepita con un carattere antologico, si propone di ricostruire con puntuali affondi tutta la carriera quarantennale del maestro'. Gli 'omìni' dell'installazione 'Le nostre divergenze', 250 figure modellate con la plastilina che ripropongono uno degli allestimenti più innovativi ideati da Notargiacomo, nel 1971, per la galleria di Plinio de Martiis, aprono il percorso espositivo nel suggestivo salone della chiesa di Santa Maria del Lago. La mostra prosegue con il bozzetto del primo 'Takète' del 1979, in acrilico su lamiera, che raggiungeva le dimensioni di oltre due metri. Sono esposte, poi, le grandi tele dei primi anni '80, le 'Pitture Estreme' degli anni '90, gli 'Orizzonti' del 2005, per arrivare ai grandi 'Tondi' di recente ideazione.
Lorenza Cappelli
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