Ascoli Piceno, 3 settembre 2011 –  Le volontarie del "Rav Piceno" sono state destinate ad altre caserme del centro Italia ufficialmente per seguire dei corsi di specializzazione. Ma il fatto potrebbe essere collegato al caso di Melania o all'inchiesta attualmente aperta dalla Procura militare per verificare presunti abusi che sarebbero stati commessi dal personale della caserma.

La notizia è filtrata ma in caserma regna il "no comment". Le ragazze sono state trasferite in pullman e all'alba nelle varie destinazioni. La "Clementi" è la caserma dove prestava servizio, come addestratore, il caporalmaggiore Salvatore Parolisi attualmente in carcere a Teramo con l'accusa di avere ucciso la moglie Melania Rea.

Ed intanto a Roma prosegue il lavoro del procuratore militare, Marco De Paolis che precisa l’indagine sulla caserma di Ascoli ”e’ soltanto all’inizio e non ci sono indagati”. L’obiettivo delle indagini, ha spiegato il magistrato è quello di accertare se sono stati commessi reati militari, violazioni e abusi da parte del personale della caserma, ma anche di tutelare le Forze armate rispetto ad illazioni che dipingono quel reparto come un luogo in cui avvengono nefandezze di ogni tipo. Fare chiarezza è dunque necessario. Il procuratore militare ha anche confermato l’apertura del fascicolo sul nonnismo, ”non si tratta di un’inchiesta su Parolisi, ma su cio’ che sarebbe avvenuto all’interno della caserma, sui rapporti tra superiori ed inferiori”. Attualmente non ci sono indagati tra mura e palazzine verdi della Clementi. L’indagine andrà avanti anche perchè molte reclute non sono nemmeno più in servizio e la procura dovrà sentirle.