Ascoli Piceno, 12 agosto 2011 - L’INTERVISTA rilasciata dall’ex Gip di Teramo Giovanni Cirillo ("Non abbiamo prove per dire che Parolisi sia il killer") ha mosso le acque del palazzo di Giustizia di Teramo, tanto che si è mosso addirittura il procuratore capo, Gabriele Ferretti.


"Ciò che interessa a me e alla Procura che dirigo — ha dichiarato — non è quello che Cirillo dichiara come privato cittadino, ma quanto ha scritto nella sua ordinanza a pagina 150". Ovvero: "Non vi è dubbio che, allo stato delle conoscenze storiche acquisite, il fatto debba essere ascritto a Salvatore Parolisi senza alcuna ragionevole possibiltà alternativa. È certo, senza tema di smentita, che Parolisi abbia condotto la moglie sul luogo dove è stata assassinata e dove è stata poi rinvenuta cadavere, al fine di sopprimerla o affinché fosse soppressa".

 
Insomma, Cirillo non ha smentito sé stesso con quell’intervista, ma ha confermato un elemento che ha inserito anche nell’ordinanza d’arresto che ha firmato. Le considerazioni finali, a questo punto, spettano al tribunale del Riesame dell’Aquila che, probabilmente dopo Ferragosto, si esprimerà sulla richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Salvatore Parolisi.


VALTER
Biscotti e Nicodemo Gentile, infatti, ritengono di avere diversi ‘assi’ da poter giocare in favore del loro assistito, principalmente grazie ad alcune perizie tecniche che, a loro dire, smonterebbero il lavoro fatto soprattutto dal medico legale Adriano Tagliabracci con l’autopsia sul corpo di Melania. La battaglia legale sta per cominciare e i colpi di scena sembrano ancora soltanto all’inizio.

 

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