San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), 28 novembre 2010 - SMANTELLATO dalla polizia di San Benedetto il centro massaggi Arti Orientali, lungo la parallela alla ferrovia a sud di via Monfalcone. Un centro pubblicizzato su Internet, dove era attivo un forum tra clienti che si scambiavano informazioni su come raggiungere il posto, sulle tariffe praticate, sulle parole d’ordine. Online anche la possibilità di dare un voto alle diverse prestazioni offerte dalle delicate mani di giovani massaggiatrici cinesi.

I clienti, diversi dei quali identificati e interrogati come testimoni, arrivavano da Marche e da Abruzzo, tanta era la curiosità del servizio che sfociava, molto spesso, in una pratica sessuale. Le indagini sono scattate l’estate scorsa, quando gli uomini del dottor Marco Fischetto hanno scoperto la vera attività di quel centro benessere dove si alternavano ragazze cinesi, quasi tutte clandestine. I gestori del centro, Vincenzo C. sambenedettese di 31 anni e Yimei G. cinese di 30 anni, sono stati denunciati a piede libero per aver ospitato nei loro locali donne che praticavano la prostituzione. Per le forze dell’ordine si tratta di due vecchie conoscenze, poiché tempo addietro, entrambi, erano stati arrestati in Abruzzo, per la stessa tipologia di reato.

Gli uomini del commissariato hanno compiuto il blitz con gli ispettori dell’Asur12 e del Comune. E’ emerso, come si sospettava, che l’attività non aveva alcuna autorizzazione sanitaria come centro massaggi e neppure di tipo amministrativo. Va anche aggiunto che le ragazze dalle mani fatate, non avevano conoscenza di massaggi e che quindi avrebbero potuto provocare danni fisici anche gravi. Sembra, ad ogni buon conto, che le loro manipolazioni erano concentrate solamente in certe parti del corpo, tanto da far scattare nel paziente altri desideri.

Puntuale la richiesta di maggiorazione della tariffa ed il lettino del massaggio si trasformava in una intrigante alcova. Le giovani donne cinesi, facevano casa e bottega all’interno del centro. Lavoravano, mangiavano e dormivano negli stessi locali dove accoglievano anche i clienti. Quelle sorprese all’opera durante il blitz della polizia, erano quasi tutte clandestine e per loro è arrivato il decreto di espulsione dal territorio nazionale.