Numana (Ancona), 9 aprile 2013 - PROBABILMENTE ha le ore contate l’assassino di Mihaela Adriana Simion, la ventiseienne romena che si prostituiva in via Fermo 10/b, a Marcelli di Numana, uccisa a coltellate nella sua abitazione. Una decina i fendenti potenzialmente letali, come è emerso dall’autopsia disposta dalla procura, uno alla giugulare e uno all’addome. Un corpo martoriato, tuttavia, da decine di coltellate e un’emorragia lenta, fino alla morte. E’ la storia triste e piena di orrore di una giovanissima dell’est Europa in Italia da qualche anno, forse venuta in cerca di fortuna, poi finita nel solito “giro” più grande di lei, che prima l’ha sedotta, poi inghiottita. Il tutto è accaduto a Marcelli, dove ieri pomeriggio sono arrivati anche i Ris dei carabinieri, ma gli indizi sembrano tali da poter arrivare a incastrare l’assassino, forse uno dei suoi clienti.
UNA POZZA DI SANGUE sul pavimento della camera da letto, schizzi sul muro, le lenzuola in disordine e il cadavere di Adriana Mihaela Simion rannicchiato sotto il letto, in un estremo tentativo di sfuggire alle coltellate del suo assassino: è questa la scena che il fidanzato e gli amici della prostituta romena si sono trovati di fronte una volta entrati nella villetta a due piani di Marcelli di Numana. In casa apparentemente non manca nulla: ci sono la borsa, il portafogli e i documenti di Adriana Mihaela, e gli investigatori hanno trovato anche 10 telefonini cellulari e due pc, che forse potranno raccontare qualcosa di più sulla vita di questa giovane.
ERA A MARCELLI da pochi mesi, Mihaela Adriana, in Italia invece ci stava da un paio di anni. Ma, secondo altre testimonianze, l’abitazione di via Fermo, dove la giovane prostituta è stata uccisa (il pavimento è stato rinvenuto pieno di sangue) era soltanto l’ultima in ordine di tempo, poiché fino a qualche tempo prima e per diversi mesi aveva abitato in un’altra casa della zona. Fatto sta che i suoi amici, l’amica di lei carissima con il fidanzato nonchè il fidanzato di Mihaela, residenti a Martinsicuro, nel pomeriggio di domenica hanno provato ininterrottamente a chiamarla, ma il cellulare a Marcelli non rispondeva o era chiuso. Poi, a notte fonda (sembra intorno alle due), la scoperta macabra, ad opera dei tre. Pare sia stata proprio l’amica del cuore a rinvenirla cadavere, così violentemente colpita a morte, sotto il letto, seminuda, in un lago di sangue.
I TRE, che poi hanno denunciato tutto ai carabinieri (Osimo, Numana e Nucleo Operativo di Ancona, militi dell’Arma che hanno subito iniziato le indagini agli ordini del comandante della Compagnia di Osimo, il capitano Raffaele Conforti) erano arrivati dal Teramano a bordo di una Bmw grigio-metallizzata, che poi hanno lasciato davanti alla casa di via Fermo, per rispondere alle tante domande che i carabinieri hanno posto loro nella caserma di via Flaminia, presente il comandante Sardella.
BIONDA, non appariscente, i capelli raccolti in una coda di cavallo, la ragazza è stata trovata semivestita, un seno e il ventre scoperti, ferite di arma da taglio in tutto il corpo, in particolare al torace e ad una spalla. Nel pomeriggio i carabinieri del Ris hanno fatto un sopralluogo nell’abitazione, una villetta isolata, in una zona d’inverno semideserta, dove appartamenti e villette si affittano ai turisti in estate. Nessuno, pare, ieri ha sentito o visto nulla: l’unico altro alloggio abitato è una mansarda dell’immobile di fronte, il cui ingresso però affaccia su una strada parallela, via Ischia. I carabinieri hanno portato via anche la Bmw grigio metallizzato con cui i tre amici della vittima sono arrivati nelle Marche.
di Bruno Orlandini
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