Ancona, 23 dicembre 2010 - Inizia a svelare le carte, seppure in parte, la cordata cinese che ha presentato un’offerta di acquisto non vincolante per il gruppo elettrodomestico Antonio Merloni. Da una bozza del piano industriale presentata ai tre commissari straordinari dell’azienda, sarebbe la società G8 spa a rilevare i tre stabilimenti di Fabriano (Ancona) e Gaifana (Perugia), in via di composizione: ne farebbero parte Otto Italia, che ha sede legale a Roma, e, come socio di maggioranza, la Nanchang ZeroWatt Electronics Group, azienda elettrodomestica cinese di proprietà pubblica, che ha sede a Nanchang, nello Jiangxi.

 

A meno che la cordata cinese non modifichi gli scenari (non sarebbe la prima volta, visto che è successo anche mesi fa), la G8 spa localizzerebbe la produzione di tutte le lavorazioni industriali del settore ‘bianco’, e in prospettiva del ‘nero’ (tv ed elettronica di consumo) nello stabilimento di Gaifana di Nocera Umbra. Dal piano, emerge che gli stabilimenti di Maragone a Fabriano dovrebbe essere riconvertito in un centro di ricerche avanzato a servizio del gruppo (più amministrazione, marketing, design); quello di Santa Maria, sempre a Fabriano, diventerebbe un grande outlet di elettronica e risparmio energetico: per la commercializzazione dei prodotti ex A. Merloni ma anche importati.

 

I lavoratori dei tre impianti (2.240 persone, oggi in cassa integrazione) verrebbero riassorbiti al 70% nell’arco di tre anni. Il restante 30%, in larga parte personale tecnico specializzato, riceverebbe incentivi per creare piccole società dell’indotto, a supporto della G8. Il capitale iniziale di G8 (sede futura ad Ancona) è indicato in 200 milioni di euro.

 

L’obiettivo: produrre e assemblare elettrodomestici di fascia alta, da commercializzare in Europa, Cina, Africa, Medioriente. I tre straordinari stanno valutando l'offerta, insieme ad una quarte, quella presentata alla scadenza del bando: quella della società iraniana con capitale a Dubai Mmd, che ha già acquisito il ramo piani cottura di
Merloni, la Tecnogas di Reggio Emilia, e dato vita ad una newco che dal primo gennaio prossimo riassorbira’ i 450 dipendenti del sito emiliano.