Ancona, 7 febbraio 2017 - La foto senza veli della compagna di scuola finisce nella chat di Whatsapp della propria classe: un modo per vantarsi dell’impresa compiuta e per denigrare la ragazzina ritratta, ‘punita’ per la sua ingenuità. E’ la nuova frontiera del cyberbullismo, un fenomeno dai numeri in continua crescita grazie anche al proliferare di social network. Soprattutto in provincia di Ancona sono sempre più numerose le vittime denunciareno gli autori del bullismo virtuale. A spiegarlo è la dottoressa Cinzia Grucci, dirigente del compartimento della polizia postale e delle comunicazioni di Ancona, che oggi insieme ai suoi ‘cyberpoliziotti’ sarà, con ‘Una vita da social’, nelle scuole delle province di Ancona e Pesaro-Urbino per il «Safer Internet Day 2017».
«Nel corso del 2016 – spiega la dottoressa Grucci – è cresciuto il numero di minori denunciati per diffusione di materiale pedopornografico. Gli adolescenti, spesso, a questo tipo di reato associano quello di furto di identità sui social network». In crescita tra gli under 18 anche le denunce per stalking. «Nonostante l’aumento delle querele – continua la dirigente della Polposta – il cyber bullismo resta in gran parte sommerso: quando andiamo nelle scuole, tanti studenti ci confidano di essere state vittime di bullismo, testimonianze cui non corrispondono altrettante denunce».
Nel 2016, complessivamente, la Polposta delle Marche ha condotto 40 indagini per abusi sessuali online e pedopornografia in rete con due arresti. Sono state 29 le persone denunciate per pornografia minorile, produzione, diffusione e detenzione di materiale pornografico ritraente minori. Sono stati più di 900 i siti monitorati, 15 le perquisizioni effettuate e 150 i siti web pedopornografici inseriti in ‘black list’. Quanto ai reati riconducibili in modo specifico al cyber bullismo, la polizia postale ha trattato 237 casi e denunciato 13 minori all’autorità giudiziaria. Tra i reati più frequenti in questo contesto, il furto di identità (80 casi e 3 denunce), la diffamazione online (80 casi e 5 denunce), minacce (21 casi trattati e una denuncia), molestie (12 casi e due denunce), cui seguono ingiurie (11 casi e una denuncia), diffusione di materiale pedopornografico (8 casi trattati e una denuncia, comunque in aumento rispetto agli anni precedenti), stalking (4 casi e nessuna denuncia).
La giornata di oggi serve anche a ribadire l’importanza della prevenzione, che insieme alla formazione sono tra «gli strumenti più efficaci per far sì che i giovani imparino a navigare con prudenza in internet e per aiutare, allo stesso tempo, i genitori a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere i figli dai pericoli del web».