Ancona, 1 giugno 2014 - "Non abbandonateci". Lo dicono con gli occhi gli amici a quattro zampe (guarda le foto) che in 24, per mesi e mesi sono stati rinchiusi in una sorta di recinto in mezzo alle sterpaglie, costretti a mangiare sassi, pezzi di legno e le carcasse dei loro simili deceduti di stenti. Sono stremati, ridotti a pelle e ossa eppure ora, affidati alle cure del personale del canile di Jesi, appena ti vedono ti saltano addosso, ti fanno le feste, ti leccano il viso. Hanno un assoluto bisogno di affetto dopo mesi, se non anni, di maltrattamento i setter, pointer e meticci sequestrati mercoledì dalle guardie zoofile di Legambiente e dalla polizia municipale (coordinati dalla Procura di Ancona) a Chiaravalle.

"Sono cani dolcissimi e quando saranno curati torneranno ad essere bellissimi. Non aspetteranno altro che un padroncino cui  dare tutto il loro affetto" racconta Marta, operatrice del canile di Jesi mentre prende in braccio una delle sei setter che da mercoledì sono al sicuro.  Sono magrissimi (non pesano nemmeno 60 chili in sei) ma con una grande voglia di correre, annusare e fare le feste. Gli altri esemplari si trovano al canile di Candia, tutti hanno bisogno estremo di aiuto. Anche dopo che la rabbia verso il 60enne cacciatore chiaravallese (ma residente a Falconara) che li teneva in un box costruito tra la vegetazione in via del Galoppo (vicino all’ex discarica) in condizioni disumane (senza cibo, né acqua) sarà sopita. E la solidarietà come conferma Carla, guardia zoofila di Legambiente è già scattata.

"Son decine e decine – riferisce - le chiamate che stiamo ricevendo in queste ore da quanto il numero è stato pubblicato in rete e sui social network. Arrivano chiamate anche da fuori Regione. Pensi che ieri ha telefonato una signora che ha due cani e diversi gatti trovatelli e mi ha detto: ‘Quelle foto mi hanno straziato il cuore devo fare assolutamente qualcosa per loro. Solo debbo aspettare la pensione che mi arriverà il del prossimo mese’ ". Hanno chiamato da Firenze, dall’Emilia Romagna, dalla Lombardia: decine e decine di chiamate anche solo per sfogarsi contro "quel bastardo" che, una volta scoperto, ha preso a inveire contro la polizia municipale e le guardie zoofile gridando che lui quelle "bestioline" le amava. C’è da dire che il 60enne cacciatore chiaravallesi, parecchio conosciuto nell’ambiente, a quanto appreso, versa in condizioni di indigenza lui stesso.

Ora rischia una pesante condanna che può arrivare all’arresto sino ad un anno o l’ammenda fino a 10mila euro. Ma la Procura di Ancona potrebbe ravvisare ulteriori e più gravi reati come il maltrattamento animale che prevedono pene ben più pesanti. Tutti gli esemplari sono sotto stretto controllo sanitario, almeno per 15 giorni, molti di loro sono malati di Leishmania, malattia che dovrà essere curata anche dai futuri padroncini che siano singole persone, famiglie o associazioni. Per questo "è necessario che i medicinali non manchino mai".

Sara Ferreri