Ancona, 11 aprile 2014 - C’era un "gruppo organizzato" che agiva come un’associazione per delinquere ai vertici di Banca Marche (BM), precipitata fra il 2007 e il 2012 nel baratro di un miliardo di perdite, fino al commissariamento di Bankitalia scattato nell’ottobre scorso. E’ la pesantissima ipotesi d’accusa che dopo 9 mesi di indagini la procura di Ancona ha trasformato in incolpazione preliminare a carico di 12 delle 27 persone raggiunte ieri da un decreto di perquisizione e sequestro notificato dalla Guardia di finanza. Il reato associativo viene prospettato per 12 fra ex presidenti e amministratori di BM e della controllata Medioleasing spa, che si sarebbero resi responsabili di "appropriazioni indebite aggravate in danno di BM e Medioleasing; corruzione tra privati; falsi in bilancio e comunicazioni sociali ed ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza".
Crediti, mutui e fidejussioni "facili" per centinaia di milioni concessi a gruppi imprenditoriali, per lo più del settore costruzioni, "con la consapevolezza che i crediti non sarebbero stati, in parte o interamente, riscossi alle scadenze". Le perdite, per centinaia di milioni, sarebbero state "occultate" nei bilanci per conseguire un "ingiusto profitto". Ci guadagnavano tanto i vertici delle due società, che facendo apparire i bilanci in attivo percepivano bonus "correlati ai falsi risultati positivi esposti", quanto i clienti che ottenevano "ulteriore credito".
Secondo l’accusa, promotori ed organizzatori dell’associazione a delinquere erano l’ex direttore generale di Banca Marche Massimo Bianconi, il suo vice Stefano Vallesi e l’ex direttore generale di Medioleasing Giuseppe Barchiesi, ma per il reato associativo sono indagati anche gli ex presidenti di BM Lauro Costa e Michele Ambrosini, l’ex vice presidente Tonino Perini, Leonardo Cavicchia (ex vicedirettore generale Funzionamento di Bdm), Pier Franco Giorgi (ex vicedirettore generale strategia e controllo di Bdm), Claudio Dell’Aquila (ex vicedirettore generale di Bdm ed ex presidente di Medioleasing).
E ancora, l’allora vice direttore generale Fabio Baldarelli, l’ex capo dei servizi commerciali Daniele Cuicchi, l’ex vice direttore Giorgio Giovannini. Per la Procura, Bianconi, Vallesi e Barchiesi, con gli altri indagati nel ruolo di comparse, si sarebbero associati fra loro e con altre persone nell’erogazione di finanziamenti alla clientela "in alcuni casi anche a fronte di utilità per gli associati". Ambrosini, Vallesi e Cuicchi fanno sapere, direttamente o attraverso i loro difensori, di essere sicuri di poter provare la propria estraneità. Sereno è apparso a chi l’ha visto anche l’ex potente dg di Banca Marche Bianconi, che a Roma ha assistito alle perquisizioni dei suoi uffici e dell’abitazione.
Alessandra Pascucci
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