Ancona, 22 gennaio 2013 - BELLO, gigolò e marchigiano. Sono le caratteristiche principali di Roy, il nome d’arte che ha scelto colui che si definisce, promuovendo il suo lavoro, «l’accompagnatore che sognavi».
Originario di Matelica, il trentenne gigolò, ha ormai scelto la sua missione nella vita che va al di là della semplice vendita del proprio corpo. Manager di se stesso, ormai famoso in tutta Italia e anche all’estero. Ospite di trasmissioni televisive nazionali, autore di un libro «Immagini allo specchio, storie di un gigolò», un volume pubblicato tre anni fa. Giovanissimo, ha iniziato per caso a fare questo lavoro, del tutto particolare, ma molto redditizio. Al punto da fargli abbandonare la sua precedente occupazione e gettarsi a capofitto nella nuova dimensione. Guadagna molto bene, applica tariffe importanti, viaggia in tutto il mondo per vacanze di lavoro, si sposta con facilità ovunque c’è bisogno di lui: donne facoltose, insicure, bisognose d’affetto o di una parola buona. Un’esperienza che non conosce crisi: anzi in un periodo come questo si è registrato un aumento di chi si inventa gigolò. Impegnato 365 giorni l’anno, il futuro incerto, magari con l’obiettivo di farsi una famiglia. Con noi Roy si mette a nudo e racconta la sua vita, la sua carriera e la sua missione: regalare emozioni e aiutare donne in difficoltà.

L'intervista

Roy, da Matelica richiesto in tutto il mondo. Come è iniziata la sua carriera di gigolò?
«Assolutamente per caso. Una sera, lavoravo alla discoteca Lola. Avevo avuto esperienze di ragazzo immagine e spogliarellista in giro per le Marche. Una donna mi chiede di far ingelosire il marito, reo di averla tradita con una prostituta dell’est. Mi ha pagato per farci notare in atteggiamenti intimi. La messinscena è riuscita. Da allora la mia vita è cambiata».

In che modo?
«Mi sono arrivate richieste di donne facoltose per tenere loro compagnia, anche sessualmente. Per i primi cinque anni alternavo il mio lavoro normale, rappresentante per un’azienda, a quello di gigolò. Poi mi sono licenziato. Mi toglieva tempo all’altro lavoro, che nel frattempo aumentava».

E dove è arrivato?
«Che sono sempre in giro. Ho scritto un libro, partecipato a programmi in tv, curo quattro siti, un blog, e avviato una vera e propria attività di marketing legata al mio corpo e a tutto il resto».

Viaggia molto?
«Tantissimo, Italia ed estero. In questo momento sono a Grosseto, la prossima settimana partirò per Sharm el Sheik».

Vacanza o lavoro?
«Sono stato ‘assunto da un’avvocatessa 40enne di Roma che ha alcuni problemi fisici legati al sesso. Passeremo del tempo insieme e spero di poterla aiutare».

Quali sono i motivi che spingono una donna a rivolgersi a lei?
«Semplice sesso, un’uscita galante, prime esperienze. Il mio sta diventando un lavoro psicologico prima che fisico. La gente si è fatta uno stereotipo sbagliato, alla Richard Gere. Non è così».

Cioè?
«Io aiuto una marea di casi umani, persone disperate. Peccati inconfessabili, con me invece sono a loro agio e superano le ansie».

Esperienze ad Ancona?
«Una, importante, tuttora in corso. Una bella ragazza, 33 anni, ex speranza dello sport, molto impegnata. E’ sposata, ha un amante, ma le serve altro. Ci vediamo una volta ogni due mesi circa, con me prova giovamento, non la impegna e può tutelare la famiglia».

In genere come sono le anconetane e le marchigiane?
«Bacchettone, lavoro poco qui, come al sud. Al nord Italia è un’altra cosa».

Il suo onorario?
«Non scendo mai sotto i 500 euro, ma posso andare molto al di sopra. Ovviamente non mi accollo le spese di viaggio».

Le storie più incredibili?
«Ho passato una serata con una donna che poi è morta qualche tempo dopo, di malattia. Era stato un regalo fattole dalla figlia. Io non ne sapevo nulla. Un’altra volta mi sono sposato per finta e ogni tanto mi tocca fare la pantomima coi parenti di ‘mia moglie’».