Ancona, 11 febbraio 2012 - Una signora in giallo. Cresciuta con lo stornello tv di Angela Landsbury. Margherita Carlini, professione criminologa, è stata allevata alla corte del professor Picozzi. Ha poco più di trent’anni, ma ne ha viste come se ne avesse il doppio. E’ dorica nel cuore e passerà alla storia come consulente di parte per la famiglia Rea. E non solo.
Dottoressa Carlini, il suo sta diventando un lavoro di «moda»...
«Mi sono laureata in psicologia, a Urbino. Poi è arrivato il master con Picozzi: era il biennio 2006-2008. E ora, eccoci qui».
Perché proprio questa strada?
«Pensi che ai tempi del tirocinio ho lavorato in carcere».
Lei è anconetana. Ma solo sulla carta d’identità?
«Sono nata qui. In via Marini. Ho frequentato lo scientifico, il ‘Savoia’. Le medie l’ho fatte dalle Maestre Pie».
Segue il caso di Melania Rea. Ci sono altre esperienze forti nel suo curriculum?
«Collaboro dal 2007 con la questura di Roma come consulente esterno del ‘Cold Case’. Ho iniziato a lavorare con la procura per fare analisi criminologiche. Ricordate il caso dei 17 anziani morti?».
La sua attività la gestisce da uno studio?
«No, sono itinerante e lavoro a casa. Io vivo a Recanati e sono mamma di un bimbo».
L’appassionano gli horror?
«Il più horror che ho visto è stato ‘Il silenzio degli innocenti’. I film mi turbano, ma non la realtà».
Lei è responsabile dello sportello anti stalking d’Ancona. Quanti casi capitano?
«Due o tre a settimana. Davvero tanti».
Il più eclatante?
«Una signora perseguitata da 23 anni. Da un’ex della sua adolescenza».
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