Ancona, 4 dicembre 2011 - LA MISSIONE impossibile? Dividersi una monetina da un centesimo ricevuta in eredità. Ebbene sì, un centesimo di euro. Una moneta con cui non si compra nulla. Eppure nei giorni scorsi cinque fratelli di Polverigi, un piccolo centro alle porte di Ancona, si sono visti recapitare nella buca della posta della casa di papà Ciriaco Natalini, scomparso quattro anni fa, una busta col timbro della Banca delle Marche, filiale di Macerata, che per conto della Prometeo spa, società di vendita di prodotti energetici delle Marche, annunciava un rimborso al Ciriaco defunto (e già qui ci sarebbe molto da discutere...).

 

IL CENTESIMO non era altro che il conguaglio dopo che l’allaccio e la fornitura del gas in casa Natalini sono state dismesse anni fa. Allegato, l’assegno bancario non trasferibile, intestato all’anziano (e quindi ora ai cinque eredi) che riporta la cifra di 0,01 euro.
Ciriaco è deceduto quattro anni fa a 98 anni. Chiamati a dividersi l’inaspettata eredità, ora sono i suoi cinque figli, alcuni dei quali oggi vivono lontano da Polverigi. E se uno di loro non fosse d’accordo, l’assegno non si potrebbe neanche incassare. Uno dei cinque fratelli, una volta aperta la busta, ha avuto uno stupore comprensibile. E la voglia di buttare l’assegno nella spazzatura.

 

UNA COMMEDIA dell’assurdo che ha però spinto la nipote Simonetta Natalini, 41 anni, ad approfondire la questione. «Dovranno mio padre e gli altri quattro zii recarsi dal notaio per poter ritirare l’eredità?» si è chiesta. Per ritirare la monetina di rame i cinque fratelli dovrebbero andare tutti insieme in banca e apporre una firma congiunta. Ma come si fa a dividere un centesimo in cinque eque porzioni tra fratelli lontani? «Se mio nonno fosse stato vivo — commenta la nipote — sarebbe andato a ritirarlo. Lui ci teneva a queste cose ed era una persona molto attiva».

 

A QUESTO punto quale sarà il destino dell’assegno, sicuramente costato più di un centesimo per le operazioni bancarie, il francobollo e la lettera al deceduto?
«Non andremo a ritirarlo — spiega Simonetta Natalini — significherebbe smobilitare i miei zii, un’impresa ardua». Salvato dal cestino dei rifiuti, il destino dell’assegno sarà probabilmente quello di diventare un cimelio: «Potremo farci un quadretto oppure portarlo al cimitero» ironizza la nipote. La ‘considerevole’ cifra è destinata a rimanere nel caveau della banca.